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Che cos'è LSS?

I Laboratori del Sapere Scientifico – LSS - nascono in Regione Toscana nel 2010 in collaborazione con il mondo dell'università e della ricerca e delle associazioni professionali degli insegnanti, d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale per la Toscana, per realizzare nelle scuole toscane di ogni ordine e grado, gruppi permanenti di ricerca/innovazione nell'ambito dell'educazione scientifica e matematica.
Si tratta di un modello didattico-organizzativo finalizzato a ricercare, progettare, sperimentare, verificare e documentare percorsi didattici curriculari in scienze, matematica e tecnologie, per garantire il successo dell'apprendimento degli studenti e contrastare la dispersione scolastica.
Le scuole che utilizzano il modello LSS possono aderire alla Rete delle Scuole dei Laboratori del Sapere Scientifico (Rete LSS), che ogni anno coordina e gestisce piani annuali di attività, co-progettati e sostenuti dal Settore Educazione e Istruzione della Regione Toscana, membro attivo del Comitato di Indirizzo della Rete. Scopri di più

 

Il modello LSS

Il modello LSS sostiene che il rinnovamento dell'insegnamento scientifico e matematico possa realizzarsi soltanto se a livello del sistema scolastico siano fatte scelte di carattere istituzionale capaci di introdurre in maniera permanente la ricerca, la sperimentazione e la documentazione di percorsi innovativi nelle singole scuole. Per questo motivo, il modello LSS si caratterizza per aspetti metodologici ma anche organizzativo-strutturali che lo distinguono rispetto ad altre iniziative ed approcci.

 

Aspetti organizzativi-strutturali:il modello LSS prevede l'adesione dell'istituzione scolastica e quindi del dirigente scolastico e dei docenti che lavorano insieme in gruppi permanenti di ricerca-azione. I gruppi permanenti LSS sono costituiti da insegnanti di area scientifica, matematica e tecnologica che partecipano e realizzano attività di formazione, ricerca, progettazione, realizzazione didattica e documentazione delle esperienze didattiche innovative sviluppate all'interno della propria scuola. 

Il modello prevede la presenza di un Comitato Scientifico, composto da esperti della materia, che valuta e valida i percorsi documentati ogni anno dalle scuole aderenti.

Aspetti didattico-metodologici: la metodologia didattica del modello LSS si fonda su 3 concetti chiave che vedono l'apprendimento come il risultato di un processo di osservazione-problematizzazione-formulazione di ipotesi-verifica-generalizzazione e non come verità costituite. Questi concetti costituiscono anche i parametri per la valutazione e la validazione dei percorsi didattici LSS che ogni anno le scuole produco e sottopongono al Comitato Scientifico:

  1. Approccio fenomenologico-induttivo (né libresco, né sistematico-deduttivo), ai saperi (né libresco, né sistematico-deduttivo) attraverso il quale ricostruire con gli alunni il percorso cognitivo che ha portato a quei saperi;
  2. "Percorsi di apprendimento", individuati sulla base di paradigmi culturali fondanti epistemologicamente questa o quella disciplina e adeguati alle strutture cognitive e motivazionali degli studenti alle varie età, sì da attivare forme di comprensione profonda che concorrono allo sviluppo di capacità autonome di ragionamento;
  3. Introduzione di elementi di concettualizzazione/teorizzazione come risultati di processi di osservazione-problematizzazione-riflessione, di formulazione di ipotesi, di interpretazione e/o generalizzazione e non come verità precostituite.

I tre parametri possono essere presentati in una modalità più articolata negli aspetti organizzativi-strutturali.

1bis.    L'approccio ai "saperi" dovrà essere strutturalmente caratterizzato da una impostazione  costruttiva ed induttiva, intrinsecamente dinamica e processuale, nei ritmi e nelle modalità di organizzazione degli apprendimenti. Partendo dai materiali, dai documenti, dai fenomeni, dai contesti problematici aperti,  si ricostruisca  (anche in dimensione storica, se pertinente) il percorso cognitivo che ha portato a quei "saperi", valorizzando la partecipazione attiva di chi apprende nella ricerca e strutturazione delle conoscenze e nella elaborazione delle sintesi concettuali

2bis.       I "Percorsi di apprendimento" saranno individuati sulla base di nuclei culturali fondanti epistemologicamente le diverse aree disciplinari e adeguati alle strutture cognitive e motivazionali degli studenti alle varie età. La finalità è di  attivare forme di comprensione profonda che concorrono allo sviluppo di capacità autonome di elaborazione e di estensione delle conoscenze. Particolare attenzione si dovrà porre alla organicità e alla sinergia  verticale interna dei contenuti nelle diverse fasi del curricolo e alla coerenza  cognitiva e metodologica nei passaggi di continuità fra un segmento  e l'altro del curricolo

3bis.    La ricomposizione concettuale e teorica dell'insieme  di "conoscenze significative" che strutturano i "saperi" e li connettono fra loro, dovrà  nascere come risultato di processi coerenti di  selezione e ricerca di materiali, di osservazione, di analisi, di riflessione critica, di sperimentazione coerente e verifica di ipotesi, di progressiva generalizzazione  e sintesi, evitando il modello  burocratico  di sequenze di conoscenze  codificate a priori e di strutture cognitive definitivamente  assestate tipiche  della didattica trasmissiva e di un uso passivo e acritico dei libri di testo.

Nota. I tre "parametri" possono essere utilizzati come guida didattica, pedagogica, metodologica, ad ogni livello del curricolo, dall'infanzia alla secondaria di secondo grado. Resta naturalmente sotto la responsabilità dell'insegnante, o, più propriamente del collettivo degli insegnanti di un'area disciplinare e/o di più aree comunicanti, di definire quantità e qualità dei contenuti, tempi, peso, articolazione delle attività, in relazione all'età degli allievi, al contesto socio-relazionale e motivazionale, all'equilibrio fra le diverse modalità di progettare e strutturare gli "ambienti di apprendimento".

I "parametri" vanno quindi assunti  come caratterizzanti l'identità di un percorso LSS o LSU, ma si chiede di discuterli nei contesti collettivi, di  approfondirne il significato  e poi di coniugarli, il più possibile in condivisione orizzontale e verticale, adattandoli alla concreta realtà della classe e del contesto in cui l'insegnante opera.

 

Altre caratteristiche fondamentali del modello LSS sono:

  • coinvolgimento del Dirigente Scolastico nel promuovere e sostenere il gruppo di ricerca-azione
  • costituzione e consistenza del gruppo permanente LSS, coordinato da un docente referente LSS
  • progettazione, realizzazione e documentazione di percorsi didattici nel rispetto del modello LSS
  • considerare le attività di formazione e documentazione, costitutive della vita di LSS, come attività decisive per l'innovazione didattica

Scopri di più: Vademecum LSS

 

La piattaforma LSS WEB

A partire dal 2013, i percorsi didattici realizzati e documentati dai gruppi docenti LSS vengono inseriti ogni anno all'interno della Piattaforma LSS WEB (www.regione.toscana.it/lss), per essere valutati dal Comitato Scientifico. In caso di valutazione positiva, i prodotti vengono pubblicati nella pagina dedicata Prodotti.
Così è più facile diffondere e condividere le buone pratiche tra le scuole della Rete LSS e avvicinare le scuole che vogliono approfondire e sperimentare il modello LSS, le quali possono accedere liberamente a tutti prodotti LSS validati.
Ma non solo! La piattaforma LSS WEB è anche uno strumento informativo essenziale per promuovere le attività della Rete sul territorio, condividere materiali di approfondimento e creare una community di scuole di ogni ordine e grado interessate alle tematiche STEM, anche grazie alla diffusione di news, approfondimenti e opportunità di livello locale, regionale, nazionale e internazionale in merito all'apprendimento/insegnamento delle scienze e della matematica. Scopri di più

 

La storia

Da progetto ad azione di sistema regionale della Toscana

Tra il 2000 e il 2006, su iniziativa dei Centri Risorse Educative e Didattiche - CRED della Provincia di Pisa, del Comune di Scandicci e, inizialmente, anche del Centro di Documentazione della Comunità Montana dell'Amiata, fu sviluppato il progetto l'Educazione Scientifica nella scuola che si avvalse, fin dalla sua nascita, del supporto di un Comitato Scientifico, composto da almeno un docente di Facoltà Scientifiche per ciascuno degli Atenei toscani di Firenze, Pisa, Siena, nonché di rappresentanti del Polo Scientifico e Tecnologico dell'Università di Firenze OpenLab e da almeno un docente per ciascuna delle associazioni professionali degli Insegnanti con sede in Toscana (ANISN, CIDI, DD-SCI, UCIIM).
Gli esperti del Comitato stabilirono i criteri che definivano una "metodologia didattica innovativa nell'insegnamento scientifico e matematico" e sulla base dei quali furono elaborate due Griglie di Documentazione (una per la scuola primaria e una per la scuola secondaria) per mappare le esperienze quali buone pratiche condotte nelle scuole segnalate da enti e gruppi di ricerca del territorio toscano.
Da questa esperienza nacque l'esigenza di portare il progetto ad un livello più approfondito, così, grazie anche alla collaborazione del CRED del Comune di Scandicci, nel 2010 la Regione Toscana definì lo sviluppo di un modello, denominato Laboratori del Sapere Scientifico, in collaborazione con il mondo dell'università e della ricerca e delle associazioni professionali degli insegnanti, d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale per la Toscana.
Per supportare il modello LSS, la Regione promosse degli avvisi pubblici finalizzati a realizzare nelle scuole toscane di ogni ordine e grado, gruppi permanenti di ricerca/innovazione per l'innovazione metodologica nell'insegnamento e apprendimento delle scienze e della matematica. Gli avvisi regionali hanno supportato dal punto di vista gestionale ed economico circa 150 istituzioni scolastiche per avviare, sperimentare e implementare il modello nella propria scuola attraverso un percorso triennale di accompagnamento e supporto.

 

A partire dal 2014, con la conclusione del supporto regionale attraverso lo strumento degli avvisi, fu deciso di supportare l'azione promovendo e sostenendo l'avvio di una rete di scuole, costituita dalle istituzioni scolastiche che avevano terminato il percorso triennale di sperimentazione supportato dagli avvisi pubblici regionali.
Nasce così la Rete delle Scuole dei Laboratori del Sapere Scientifico, a cui oggi aderiscono più di 90 istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della Toscana, quale strumento principale per l'implementazione e la diffusione del modello LSS con il sostegno della Regione Toscana. Scopri di più

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